Dopo la conquista del Polo Sud da parte di Amundsen nel 1911, rimaneva un unico, grandioso primato da cogliere in terra polare: l'attraversamento dell'Antartide a piedi da un mare all'altro. È Sir Ernest Shackleton, esploratore di fama mondiale, a intraprendere questa difficile impresa: il 1° agosto 1914, tre giorni prima che la Gran Bretagna dichiari guerra alla Germania, parte da Londra a bordo della Endurance con un equipaggio di ventisette uomini. Giunto nel continente bianco, si vede quasi subito costretto a rinunciare all'impresa: nel gennaio del 1915 la nave è bloccata e, mesi dopo, completamente distrutta dalla pressione dei ghiacci. L'equipaggio si trasferisce sulla banchisa, dove riesce a sopravvivere in accampamenti di fortuna. Shackleton è maestro nella difficile impresa di tenere unita la squadra, organizzarne la sopravvivenza e combattere l'inevitabile smarrimento che rischia di impossessarsi dei suoi uomini e, quando il ghiaccio comincia a sciogliersi, riesce a condurli in salvo, a bordo di tre precarie scialuppe, sulla sperduta Elephant Island. Da qui, insieme a cinque marinai, parte alla volta della Georgia del Sud: percorrerà 800 miglia marine per poi ritornare, nell'agosto del 1916, a trarre in salvo i compagni rimasti sui ghiacci.