Il pensiero hegeliano è caratterizzato dalla convinzione che l'erompere della soggettività sia il segno che contraddistingue la modernità. Il punto di partenza della riflessione filosofica moderna non è più l'oggetto, concepito come essere, uno, Dio, ma il soggetto stesso. Il pensiero pone ad oggetto di indagine non più qualcosa di estraneo a sé, ma se stesso e in questa autoriflessione si trasforma nel fondamento della realtà. Il pensiero pone ad oggetto di indagine non più qualcosa di estraneo a sé, ma se stesso e in questa autoriflessione si trasforma nel fondamento della realtà. Allo sviluppo del soggettivismo è strettamente connessa l'altra grande categoria della modernità e cioè la scissione. La filosofia moderna elevando un solo principio della realtà all'incondizionato, in questo caso la soggettività, sancisce definitivamente la scissione, l'opposizione tra il pensiero e l'essere. Analizzando gli scritti giovanili fino a Fede e Sapere, si è voluto mostrare come il pensiero hegeliano, pur essendo influenzato da Kant, è mosso sin dall'inizio, dall'intento di superare la scissione e le filosofie della soggettività. Per Hegel la filosofia è chiamata a togliere, a superare la scissione, anzi come dirà nella differenza; quando la potenza dell'unificazione scompare dalla vita degli uomini, allora sorge il bisogno della filosofia.