Ispirato da una storia vera, il romanzo racconta attraverso la voce dei protagonisti la fuga, lungo il Danubio, di 400 ebrei di diverse nazionalità da una Bratislava ormai rassegnata all'invasione nazista. Con uno scalcagnato battello dal nome improbabile, Pentcho, dopo aver percorso l'intero corso del fiume puntano a raggiungere addirittura la Palestina. Infinite peripezie li condurranno invece in Calabria, a Ferramonti, il principale campo di concentramento per ebrei stranieri d'Italia. Reali i dati anagrafici dei personaggi, realmente accaduti gli eventi del viaggio, veri il dolore e la speranza che l'hanno accompagnato: di pura invenzione tutto il resto. Più o meno. Prefazione di Paolo Rumiz.