Questo lavoro di Renzo è un libro pieno di fiori: fiori per ogni stagione, per ogni speranza, per ogni nome che diamo al dolore; le poesie di Renzo sono tutte molto brevi, perché i suoi occhi sono sempre pieni di nuvole che si muovono troppo in fretta, così lui scrive i pensieri sui primi fogli che gli vengono a tiro, poi li ammucchia sul comodino in una pila che casca ineluttabilmente ai piedi del letto, in un lago di parole sparse sul pavimento. È lì che le raccolgo, ricostruendo in fretta quella risma di fogli, che infilo dentro il primo sacchetto di plastica che trovo. Per non perdere quelle parole, che so che mi terranno sospeso a mezz'aria, sul filo di un ricordo, di un'ombra del passato, di un pezzo del mio cuore che ho perduto e ritrovato mille volte. (dall'introduzione di Alessandro Malaffo)