Cosa è accaduto dopo Barbiana? È tutto finito con la chiusura, poco dopo la morte del Priore, della scuola? A questa domanda - che può sembrare per certi versi cinica - Piergiorgio Reggio tenta di rispondere con questo testo. Non una biografia del sacerdote e dell'educatore ma una rilettura della sua eredità, avendo in mente educatori ed educatrici, operatori sociali, insegnanti ma anche genitori e giovani incontrati in decenni di attività sociale, educativa e formativa. Non sono pagine rivolte a professionisti dell'istruzione e dell'educazione, ma a tutti coloro che intendono vivere relazioni significative di apprendimento. Lo schiaffo di don Milani, sferzante e irato, è rivolto al conformismo delle mode assunte acriticamente, di un'educazione senza interrogativi, imposta e accettata, di adeguamento alla mentalità corrente. Oggi, come cinquanta anni fa, il mito di Barbiana consiste nel concepire l'educazione come elemento concreto della quotidianità. C'è ancora bisogno di reinventare l'esperienza di don Milani in forme adeguate alle circostanze attuali, perché è proprio vero, come lasciò scritto lo stesso don Lorenzo, che "essere fedeli ad un morto è la peggiore infedeltà". Don Milani divide ancora oggi, come cinquant'anni fa. Andando alla radice delle contraddizioni, egli obbliga a schierarsi. Anche se sono cambiati (e cambieranno ancora) le forme, i modi, i nomi dell'esclusione, resta sempre la necessità di prendere parte e di fare la propria parte per esprimere la propria umanità nel mondo.