Pur essendo radicata saldamente alla tradizione classica sivaita, la Ghirlanda va al di là di ogni tendenza e punto di vista teologici, apparentandosi piuttosto coi grandi mistici di ogni tempo e cultura, come Rumi, Isacco di Ninive, Milarepa o Angela da Foligno. Si può affermare che, come in san Giovanni della Croce, anche in questa mirabile Ghirlanda nuziale di lettere si varchi la distanza che corre tra "l'unione amorosa" e l'unione rapinosa "dell'incendio d'amore": espressione di un canto che brucia le scorie tossiche della materia e, insieme, rappresenta la manifestazione paradigmatica e paradossale del silenzio spirituale.