La fisionomia attribuita agli esseri soprannaturali del folklore scandinavo, in particolare ai troll, è in parte dovuta alle illustrazioni delle fiabe norvegesi di Theodor Kittelsen sul finire dell'Ottocento. In questo Troldskab (letteralmente "trollerie"), pubblicato nel 1892, i troll sono rappresentati come esseri primordiali che sorgono dalle montagne e dai boschi, stazionano presso i corsi d'acqua, identificandosi in tutto o in parte con gli elementi dell'aspra natura norvegese. È un bestiario ruvido e delicato, in cui testi e illustrazioni fanno sfilare dinanzi ai nostri occhi una straordinaria galleria di esseri fantastici: non soltanto troll, ma anche draghi, folletti, fanciulle marine, sabba di streghe, lotte di giganti, neonati scambiati nelle culle, e ancora nøkker, huldrer, fossegrimer e il draug, lo spirito dei marinai annegati, pronto a esigere il suo tributo di vite nel corso delle tempeste. Immagini e racconti che riflettono il panorama dell'estremo nord della Norvegia, in particolare delle isole Lofoten, con le loro baie, le casette dei pescatori, il mare irto di scogli; che lasciano trasparire l'amore per la solitudine e il fatalismo dello spirito norvegese.