Questo volume nasce dalla volontà di riportare all'attenzione degli studiosi e alla fruizione culturale la produzione poetica di Porcelio de' Pandoni, colmando così un vuoto particolarmente sentito nel pur ampio panorama degli studi dedicati all'Umanesimo in latino. La produzione poetica del Pandoni, benché fortemente focalizzata sul poema storico-encomiastico, si presenta variegata e aperta alla sperimentazione di forme e di generi, arricchita da notevoli ed inattesi interessi, come la numismatica e la storia dell'arte, sicché accanto ai poemetti per i sovrani aragonesi (Alfonso il Magnanimo e Ferrante), e per aristocratici, uomini di rango e condottieri (ad esempio, gli Orsini e i Piccinino) che sono il fulcro di questo volume, figura un'ingente produzione in versi di elegie, epigrammi, odi e satire, che si rivela particolarmente pregevole; e non manca una produzione in prosa, di minore mole, che passa dai Commentarii storici al trattato di numismatica e al manuale di storia della scultura, in volgare.