"Hédi Bouraoui parla, come quelle sibille degli antri che circondano il Bacino del Mediterraneo, facendo appello a quella che egli definisce «una poesia funzionale". «Se la poesia non impegna il lettore a posizionarsi in relazione ai problemi scottanti del nostro tempo, allora non vale la pena che venga letta... Poesia-comunicazione, poesia-eco del mondo, poesia-risveglio, poesia-genesi dell'azione, poesia-canto di rigenerazione... Hédi Bouraoui combatte «sempre alle frontiere / Dell'illimitato e del futuro», a partire dal giorno dopo giorno. Sa che l'orizzonte è nuvoloso e pieno di nebbia. E tuttavia reinventa la lingua, nel tentativo d'effrazione dei muri che sono dinanzi a noi. La poesia ...È un atto di grande responsabilità, grazie alla sua energia, al suo fuoco, al suo coraggio e alla sua intensità. La poesia di Hédi Bouraoui è fame e passione, grande poema del mondo e sogno di pace. Mai statu quo. Sarebbe la morte. La poesia non dorme. Essa partecipa alla Resistenza..." (dall'Introduzione).