Emanuele Gualerzi perde la vista all'età di cinque anni, in seguito a una grave malattia che mette a rischio la sua stessa vita. All'improvviso si ritrova quindi catapultato in un buio che non comprende, diviso tra i ricordi ancora nitidi della sua infanzia spensierata e una nuova terribile realtà; un nuovo mondo in cui talvolta risulta quasi impossibile farsi comprendere dagli altri, mentre è facile sentirsi soli. A volte la disperazione sembra avere la meglio, eppure Emanuele mostra di avere dentro di sé una grande forza che lo sostiene: la fede in Dio e in sé stesso, nelle sue capacità, nella convinzione tanto semplice quanto efficace per cui non ci si può arrendere di fronte a un obiettivo se non si ha fatto nemmeno un tentativo. Solo così si spiega uno strabiliante percorso nella via del karate, che nel libro viene raccontato con una palpabile emozione. La forza d'animo, la determinazione che diventa cocciutaggine nell'inseguire una mèta, questa è la benzina di Emanuele.