La narrazione di tre casi concreti, la condivisione di queste storie nel gruppo di terapeuti, conferma la certezza che più la mente del terapeuta è fluida, flessibile e creativa maggiori sono le possibilità che tali stati vengano attivati nel paziente, che vivrà la seduta non solo come incontro con la sua sofferenza ma anche come scoperta di potenzialità e opportunità, da tempo cristallizzate e inconsistenti.