Partendo in pieno inverno dal monte da cui Grazia Deledda per la prima volta aveva visto il mare e da cui aveva sognato di raggiungere nuovi orizzonti, Rossana Dedola si inoltra nei paesaggi descritti nei suoi romanzi per seguire le ultime tracce che la Sardegna arcaica ha consegnato alla modernità. Durante questi percorsi, compiuti in diverse stagioni dell'anno, si sale sul Monte Gonare, meta nei secoli di tanti pellegrinaggi, si visitano i santuari dove ancora oggi si svolgono antiche feste religiose, si entra in qualche pinnetta, piccole e perfette costruzioni in pietra che i pastori usavano come ricovero, si nuota in un mare dalle straordinarie sfumature di azzurro e turchese. E si raggiungono i paesi in cui Grazia ha ambientato romanzi più noti e romanzi minori, da Fonni descritto in Cenere, il romanzo da cui fu tratto l'unico film in cui recita Eleonora Duse, a Orune con i suoi vicoli spazzati dal vento di Colombi e sparvieri, a Galtellì di Canne al vento, a Lollove dove è ambientato La madre e tanti altri.