L'ambientalismo non è più l'appannaggio di una ristretta cerchia di irriducibili appassionati barbuti del biologico. A seguito dell'urgenza climatica, una giovane profetessa che incarna l'idea universale del Bene diffonde la visione messianica di un futuro cupo. "There is no alternative": è suonata l'ora dell'apocalisse ecologica. La prosternazione è la nostra unica strada di salvezza. Questo totalitarismo molle, tinteggiato di antipatia verso il capitalismo, è elevato a sistema di pensiero politico e morale, mentre disprezza i fondamenti della ragione cartesiana. Nel suo libro, Jean-Paul Oury descrive senza concessioni il quadro di credenze che ci impone la viralità di un'ideologia semplicistica, manichea e di conseguenza temibile. Dal biologico all'auto elettrica, passando per il nucleare o gli OGM, l'autore smonta metodicamente il corpus dei luoghi comuni ambientalisti più divisivi ed estremi, nella speranza dichiarata di farci riconciliare con la scienza e di farci riacquistare fiducia nel progresso tecnico. Quest'opera è anche il testimone di un'epoca in cui pensare liberamente, al di fuori di una religione nutrita di fantasie e paure, è diventato un atto di coraggio; e le voci scientifiche discordanti, dei nemici da abbattere.