Prendendo spunto da un celebre film degli anni Ottanta, Somewhere in Time, il saggio tratta dei legami fra arte, scienza e mondo onirico con particolare riferimento alla relatività einsteiniana e agli Universi di Gödel. In tale ottica, sia la si voglia considerare in ambito poetico-artistico che nelle sue peculiarità scientifiche, la visione onirica si presenta come parte integrante topos e motivo ispiratore nel cinema di famose realizzazioni. Quanto tuttavia distingue il film, nella versione italiana Ovunque nel tempo, è un tipo di narrativa che, fondata sulla storia di un impossibile amore ed esulando da effetti tecnologici o fantascientifici viaggi nell'universo, collega sogno fantastico e sogno logico, parvenze e coesistenze possibili.