Una saga familiare di affetti e di emozioni, memoria di una comunità viva e partecipe alle gioie e ai dolori di tutti. Con verve e ironia. Il sentire quotidiano, l'orgoglio di appartenenza, la casa che interagisce con i ricordi. Un testimone tramandato per guardare al futuro con ducia e far crescere i sogni. Sull'architrave dei nostri cuori un raggio di sole scrisse: «Per sempre». Era il 4 ottobre 1970. Un castello, il Roccolo di Busca, il lago delle ninfee, il tigli secolari. Quattro anni dopo al santuario di Monserrato, a Borgo San Dalmazzo, l'abbraccio di due nubi lo confermarono con un pennello intinto di pioggia e con il fragore di un lampo. Restarono i violini e l'Ave Maria. Un attimo di buio e di raccoglimento, poi, ad accogliere gli sposi sul sagrato, un sole benaugurante. Un sel e vecchia maniera li consacrò la settimana dopo nel parco d'Abruzzo: due orsi bruni con due cucciolotti al seguito, un maschietto e una femmina. Irti, teneri e felici. Negli anni a seguire ne incontrarono altri due, altrettanto gioiosi, altrettanto cari. Le ninfee del Roccolo per festeggiare si aprirono a mostrare il sorriso di tre piccole principesse. É l'incipit di una favola? No, è una storia vera. Una narrazione aperta. A chi la penna?