Non si poteva uscire la sera. C'era il coprifuoco e i fascisti ancora si sentivano i padroni del mondo, anche se non ci credeva più nessuno. Era il 20 settembre del 1943 e a Napoli stavano per arrivare gli americani. Lo sapeva tutta la città: era solo questione di giorni. Giannino, che lavorava in macelleria con lo zio Pietro, aveva preparato un pacchetto di ossi per fare un brodo. Era tardi, così gli dissi di non uscire, che avrei potuto portarlo io il giorno dopo. «Ninè statte quieta, tutti devono mangiare. Vado e vengo, non succede niente.» Così disse e mi baciò in fronte. «In fronte se vasano 'e muorti!» Cuore nero è la storia di una donna che, ormai in punto di morte, decide di condividere i suoi ricordi più intimi. Ora che la sua vita è un elenco di assenze, Ninetta, come tutti la chiamano, passa il testimone. Lo farà a modo suo, portandoci in giro per le strade di una Napoli dura e dolente, e per i tanti bivi della sua vita. Destinataria delle memorie è sua nipote, Nina come lei, l'unica persona cui Nina Orefice sente di dovere delle risposte. In particolare a una domanda di tanti anni prima: «Perché è nero questo cuore?»