"L'albero nel cortile" narra una vera e propria saga contadina, tra Ottocento e Novecento, che si svolge in quell'angolo di Bassa Friulana dove vive da secoli la famiglia Clementin. Una terra agra e complessa, teatro delle vicende dei quattro fratelli che incontriamo a Murusis una mattina di settembre del 1845. Miu, Pepi, Checo, e lo sfortunato Antòn, sono coloni dei conti Cassis; allo scadere del contratto si dividono andando a lavorare per possidenti diversi, senza però perdere il forte legame che li unisce. Le vicende dei Clementin corrono attraverso un secolo, mentre i loro gesti operosi si ripetono nei campi e nelle case, nei cortili e nelle stalle. Su di loro si abbattono le piaghe delle epidemie, come il colera del 1855, e delle guerre, come quella che nel 1914 porta i nipoti di Checo sui vari fronti, dall'Europa Orientale a Caporetto. E così l'emigrazione che segnerà un momento doloroso, eppure mitigato dal forte legame di appartenenza che continua a sostenere la famiglia. E poi la vita tra le mura di casa, dove suocere e nuore sembrano passarsi come un testimone la forza fisica e il calore umano, e una generosità verso chiunque chieda aiuto. Nel tempo, l'albero nel cortile diventa custode di avvenimenti e memorie in cui affiora una moltitudine variegata di umanità: possidenti collezionisti di reperti archeologici, un pittore veneto, un giornalista americano, e ancora parroci, "streghe", levatrici, carovane di circhi, eserciti in guerra e genti in cammino...