La presente edizione delle Vite, prevista in cinque volumi, ripropone al pubblico il testo della «Giuntina» del 1568 accompagnandolo con un nuovo commento. Questo secondo volume riproduce le vite degli artisti che Vasari comprese sotto la periodizzazione di seconda parte o età, gli artisti che intorno al XV secolo risolsero i maggiori problemi di rappresentazione dando delle regole classicistiche alle arti. Dopo l'importante Proemio, sono presentate le biografie degli artisti da Iacopo della Quercia a Luca Signorelli; all'interno di questo percorso più vasto, Vasari traccia altre linee di sviluppo: se scarse sono le notizie che riesce ad avere delle scuole veneta e ferrarese del Quattrocento, risulta chiara la sua volontà di individuare in Brunelleschi, Donatello e Masaccio i fondatori di quella scuola toscana del disegno che avrà il suo culmine in Michelangelo. Di fronte a questa linea risulta minoritaria e perdente quella che guarda all'eredità del gotico internazionale (da Gentile da Fabriano a Pisanello) e che trova in Toscana.