E se la «selva oscura» fosse anche nostra? Se la Commedia non fosse solo un poema destinato al godimento del lettore, il testimone di un passato riservato allo studioso, ma un testo in grado di parlarci, di gettar luce sul presente, sul nostro destino individuale e collettivo? Proprio qui risiede l'importanza dei saggi di Gianni Vacchelli sul capolavoro dantesco, presentati ora per la prima volta: in essi la Commedia diventa un faro, che in un legame ritrovato fra micro e macrocosmo può guidare i nostri passi.