Nel turbolento scenario della Francia occupata durante la Seconda guerra mondiale, un giovane scrittore, Jean Turlais, emerge come figura controverso e poliedrica. Discepolo di Charles Maurras, egli rimane un enigma nel mosaico culturale di un'epoca dominata dalle vicende della collaborazione e della resistenza. Turlais naviga in un panorama culturale complesso e sfaccettato. A Parigi, si associa a scrittori come Cocteau, Roger Nimier, Antoine Blondin e Jean Genet, sperimentando l'effervescenza intellettuale della città occupata. Critico teatrale e poeta, collabora con le riviste «Idées» e «Les Cahiers frangais» (organi, a Vichy e a Parigi, della Révolution Nationale). Presentazione di Mary Ann Frese Witt. Prefazione di Claude Arnaud.