Questa, in principio, è la storia di Isabella, anche se tutti la chiamano Belle. Belle ha nove anni, ed è appena stata venduta all'asta insieme a un gregge di pecore per cento dollari. Fin da bambina, conosce le ustioni del sole e i brontolii dello stomaco vuoto. Impara a memoria lo schiocco della frusta e il precipitare del bastone. Belle è una ragazza nera: la sua vita, le ripetono le mani dei padroni, vale meno di quella di un animale. Dopo, questa diventa la storia di Sojourner. La piccola Belle è cresciuta, ha cambiato nome, ha lasciato tutto per abbracciare una nuova vita. Un'esistenza impastata nella lotta e nell'attivismo, in cui Sojourner Truth - che molti prendono a chiamare la Sibilla Libica - gira di città in città tenendo discorsi e conferenze a favore dell'abolizionismo e dei diritti delle donne. "Quando morirò, tornerò a casa come una stella cadente" raccoglie per la prima volta in Italia tutti i suoi discorsi, per dare corpo a una pietra miliare del femminismo nero, che fino a oggi ha potuto viaggiare solo oralmente. Parole, quelle di Truth, che bruciano l'aria e incendiano gli spiriti. Esortazioni e preghiere schiette, prive di retorica, che vanno dritte al punto: Sojourner non ha mai imparato a leggere i libri, ma in compenso sa «leggere le persone». I suoi discorsi oggi tornano a risuonare più attuali che mai. Se è vero, infatti, che dal tempo della loro trascrizione sono stati fatti grandi passi in avanti, la loro energia e pretesa di futuro non smettono di parlarci. Riecheggiano nelle pagine di chi ha fatto di Sojourner un faro - come bell hooks, Angela Davis e Toni Morrison -, ma soprattutto vibrano nelle nostre vite ogni volta che ci battiamo per la giustizia e la libertà.