È da Silvia Tripodi, enfant terrible dell'area di ricerca della letteratura italiana, che viene uno dei libri più problematici, inaspettati e innovativi di questi anni. Le ragioni di questa capacità di innovare sono presto spiegate: rivitalizzando la tradizione della prosa d'arte attraverso la "prosa in prosa", Tripodi produce un testo creativo che è un frammento di teoria della letteratura. Risponde alla domanda: perché la letteratura fatica così tanto a restituire in prosa o versi il momento storico che stiamo attraversando? Tripodi ci riesce, attraverso il confronto con molti mondi estetici, cinema e arte, in primis. Riesce a costruire il suo totem, fatto di metatestualità e letteralismo: una risposta in prosa alla poetica del non-senso che anima oggi il discorso mediatico collettivo.