Di cosa parliamo quando facciamo riferimento a categorie quali sesso, genere e differenze di genere nell'ambito della riflessione sulle sessualità oggi? È possibile ancora considerare il sesso (e quindi la biologia) come un destino da cui non è possibile sfuggire relativamente alla definizione dell'identità di genere individuale? Il costrutto di genere aiuta a destrutturare visioni biologiste? È corretto legare l'identità sessuale a una logica dicotomica (differenza maschio-femmina) fondata sul sesso? Oppure è possibile acquisire codici ermeneutici in grado di dare statuto di esistenza e legittimazione a soggettività che sfuggono alla classificazione insita nel binarismo sessuale? A partire da queste domande il volume compie un viaggio nel complesso universo delle identità sessualmente connotate, attraverso il continuo riferimento a un articolato corpus teorico-epistemologico e metodologico di matrice psicologica (e non solo). L'obiettivo che accompagna la riflessione è chiarire che, per comprendere la complessità della realtà che abitiamo, è necessario interrogare stereotipi culturali e categorizzazioni biologistiche, i cui riflessi incidono fortemente sui processi di costruzione identitaria di ciascuno/a. Le pagine sono un invito a guardare l'essere umano, il Sé e la corporeità, con occhi liberi da approcci naturalistici e deterministici, aprendo il varco alla comprensione di tutte quelle soggettività sessuate che, incarnando il nomadismo, l'ibridazione e la fluidità, superano le strettoie del dimorfismo sessuale. L'autore accompagna per mano lettori e lettrici verso l'acquisizione di un vero e proprio "discernimento empatico" che, rispetto alle questioni di genere, si fonda su paradigmi inclusivi, pluralisti e democratici. L'esito è la valorizzazione di una profonda e radicale cultura delle differenze fondata sul principio della relazione, della reciprocità, della condivisione, dell'amore, della nonviolenza, della tutela dell'autenticità e della garanzia dei diritti.