Questo breve volume rappresenta, al contempo, una sintesi e una ricerca originale sul nesso fra educazione, oggetto d'indagine della pedagogia, e spettacolo, di cui si occupano le scienze della comunicazione, le belle arti e, sebbene in misura non lineare, continuativa o sistematica, la medesima pedagogia sociale. In un'epoca come la nostra, in cui non solo siamo desiderosi di visibilità, ma protagonisti di un indesiderato spettacolo globale a seguito dell'emergenza pandemica, la presente si pone come una riflessione scientifica sulle potenzialità e sui limiti intrinseci alla dimensione teleaudiovisiva dell'esserci. Il saggio si concentra, pertanto, sul fenomeno del neo-divismo, la concezione dello spettacolo da parte della Chiesa, la rappresentazione mediatica del sesso, la cultura popolare, la musica "leggera", la televisione, il cinema, il teatro e la moda. Con pennellate brevi e incisive, ma profonde. Sino a formare veri e propri solchi, da cui sgorgano le migliori e, talora, impensate, intenzionalità educative.