Nel corso dei secoli, l'Europa, che ha sempre guardato all'Impero ottomano con diffidenza e preoccupazione, ha voluto carpire i segreti della civiltà ottomana e, contrariamente a quanto si crede, ne è rimasta presto affascinata. Infatti, nonostante la loro secolare rivalità, questi due mondi non si sono mai ignorati e, anzi, hanno sempre mantenuto gli occhi puntati l'uno sull'altro. Nel XVIII secolo, lo stesso impero dei sultani acconsentì ad aprirsi all'Occidente e da esso prese gradualmente in prestito il sistema delle entrate militari, i metodi governativi, la struttura scolastica, parte della sua legislazione, costumi architettonici e usi dell'abbigliamento... Dal XIX secolo, la "tentazione dell'Occidente" si insinua nel mondo islamico dando vita ad un'ambivalenza foriera di tensioni che perdurano ancora oggi. Alla logica della guerra (di cui segue le tappe principali), la storia incrociata che offre questo libro aggiunge - prendendo il pretesto di una personalità, un oggetto, un'opera d'arte - l'analisi di un incontro tra due sfere culturali che, pur lacerandosi, da sempre comunicano.