«il critico non ha di meglio che un caldo invito alla lettura di questa che alla lettura del poema dantesco è una guida sapiente e affabile» (Domenico De Robertis). Nessun artista è in grado di prevedere i cambiamenti che il tempo potrà apportare al contesto pubblico della sua opera, nemmeno Dante. Per intendere oggi la «Commedia» è dunque necessario al lettore ripercorrere all'indietro la strada che ci separa dal mondo in cui Dante è vissuto, diventare uomo del Medioevo e ricostruire in sé la dimensione pubblica dell'opera dantesca. Solo a questa condizione la «Commedia» non sarà più il luogo convenzionale della mente a cui troppo spesso hanno abituato le letture scolastiche, ma un universo vivente dove ogni numero, ogni verso, ogni struttura ha un significato preciso. La lezione di uno dei maggiori dantisti del Novecento.