Poco dopo il 15 dicembre del 55 d.C., Lucio Anneo Seneca, assegnato ormai in pianta stabile dall'imperatrice Agrippina quale mentore e consigliere politico di suo figlio Nerone, decise di pubblicare un'opera in cui fossero riassunti i cardini del proprio pensiero politico-morale sulla figura del princeps ideale. Avendo già compreso l'indole caratteriale violenta di Nerone, Seneca tenta un'educazione del futuro tiranno all'insegna della mitezza e della clemenza, intesa come massima virtù dell'uomo saggio. L'influenza dei buoni consigli di Seneca su Nerone durò solo pochi anni ma il presente trattato, anticipatore di concetti ancora oggi fondamentali per uno stato di diritto, rimane uno straordinario insegnamento su come si possano amministrare le istituzioni con bontà e giustizia.