«La repubblica dei partiti» usciva per la prima volta nel giugno 1991. In una stringente analisi della storia politica italiana dal 1945 al 1990, Scoppola ne individuava la specificità nel ruolo cruciale, «di sistema», giocato dai partiti nel funzionamento della nostra democrazia e insieme nel carattere incompiuto di questa, incapace di esprimere alternanze e maggioranze di governo per ragioni tanto istituzionali quanto più strettamente politiche. La «repubblica dei partiti» pareva avviarsi a una crisi irreversibile. Ed è quello che accadde, di lì a un paio d'anni. Scoppola lo aveva intercettato prima di tutti, il libro ebbe grande risonanza, la «repubblica dei partiti» è diventata formula corrente. Scoppola poi curò un'edizione aumentata che giungeva al 1996, includendo lo scoppio della crisi che aveva presentito. Rileggere oggi questo libro significa ripensare a quella crisi di sistema, a come la democrazia italiana ci è arrivata e a come purtroppo non ne è ancora uscita.