Ciascuno di noi nell'arco della propria vita acquista ed accumula una ricchezza immateriale, intangibile e "virtuale" costituita da quel complesso di beni che appartengono al web. Alcuni di essi presentano valore economico, altri no. Poco importa. Tutto ciò che costruiamo, creiamo o di cui ci appropriamo rappresenta per noi una sorta di patrimonio "digitale" che non può non essere oggetto di custodia e regolamentazione. L'importanza dei social, o meglio dell'essere social, sempre più rilevante per la costruzione della nostra personalità e per l'affermazione della stessa all'interno della società non solo virtuale ma anche reale costituisce, ad oggi, una virtù, un progresso, ma anche uno dei maggiori rischi. Tra questi, non soltanto il rischio di incorrere in spiacevoli furti d'identità o truffe online, ma soprattutto il più grande rischio di perdere noi stessi. Queste e altre tematiche vengono affrontate dagli autori in un libro che, pur analizzando sentenze e aspetti informatici, si rivolge a tutti con l'obiettivo di diffondere una maggiore consapevolezza nell'utilizzo del "mondo digitale". Prefazione di Antonio Marziale.