Pubblicata nel 1800, l'Idea sui romanzi fu ristampata in volume singolo solo nel 1878. Il testo, nato come introduzione alle novelle dei Crimes de l'amour, è molto di più di una semplice prefazione: è l'unica dichiarazione esplicita di poetica che sia dato di ritrovare nell'intero corpus delle opere di de Sade ed è "il" programma di uno scrittore: definendo un'idea di romanzo che si configura come sostanzialmente eterodossa in realtà guarda ancora ai testi canonici del passato. Leggiamo cosa scrive lo stesso de Sade: "A cosa servono i romanzi? Siete ipocriti e perversi perché solo voi ponete questa ridicola domanda. Servono a dipingervi così come siete, orgogliosi individui che volete sottrarvi al pennello perché ne temete i risultati. Il romanzo, se mi è concesso esprimermi così, è la descrizione dei costumi secolari. Per il filosofo che vuole conoscere l'uomo è essenziale tanto quanto la storia; il bulino di quest'ultima non lo descrive che quando si mostra, ma allora non è più lui: ambizione e orgoglio celano il suo volto dietro una maschera che mostra unicamente queste due passioni, non l'uomo. Il pennello del romanzo, al contrario, lo coglie nella sua interiorità..., lo sorprende quando abbandona questa maschera e lo schizzo, molto più interessante, è al contempo ben più vero. Ecco l'utilità dei romanzi. Dunque è vero che il romanzo è utile, e non abbiamo affatto timore di elencare qui alcuni principi che crediamo necessari per giungere alla perfezione in questo genere. So bene che mi è difficile adempiere a questo compito senza fornire argomenti contro me stesso: non divento doppiamente colpevole di non aver ben fatto se provo di sapere quello che occorre per far bene? Ma lasciamo da parte queste vane riflessioni; siano immolate all'amore per l'arte!". Insieme all'Idea sui romanzi e alla sua prima stesura (il Progetto di avvertenza dell'autore per la raccolta primitiva dei suoi racconti e delle sue novelle), abbiamo riunito tutti i testi in cui de Sade parla del romanzo o del proprio "fare", testi accomunati, tranne un pamphlet e un passo delle Notes littéraires (La stima dovuta agli scrittori), dal fatto di essere prefazioni.