«Ho scritto questo libro come un monito e un ammonimento, affinché l'Anticristo venga riconosciuto, in tutte le forme in cui si mostra». Così Joseph Roth introduce questo romanzo potente, scritto a un anno dall'esilio, nel 1934, quando ormai il nazismo è arrivato al potere. L'Anticristo assume volti allegorici indimenticabili: il Patriota, l'Antisemita, il Conducente delle scope. Su tutti domina il Signore delle mille lingue, magnate proprietario dei giornali del mondo. Al suo servizio il reporter J.R. visita i tanti luoghi in cui l'Anticristo imperversa: la Terra rossa dove due Scope (la Rivoluzione e la Ragione umana) hanno spazzato via Dio e la giustizia; la Patria delle ombre (Hollywood), l'Ade dell'industria cinematografica in cui gli uomini sono ridotti a fugaci parvenze. E poi ancora altre figure di un mondo raccapricciante permeato dal Male: miniere dove vivono operai incorporati nel carbone; fanatiche comunità religiose; il dio di ferro del nazismo. Un romanzo irregolare, un'opera sconcertante per la potenza espressiva del linguaggio, il lucido presentimento degli orrori imminenti, la scandalosa attualità del suo j'accuse rivolto ai totalitarismi e a tutte le forme di ingiustizia sociale e razzismo che pervadono il mondo. Prefazione di Claudio Magris. Introduzione di Flavia Arzeni.