«Viviamo in un'epoca in cui il silenzio è stato bandito. Il mondo è oppresso da una pesante cappa di parole, suoni e rumori», scriveva il critico Giovanni Pozzi. I libri e la lettura possono aiutarci a ritrovare quella solitudine che ci avvicina agli altri. Attraverso la lettura entriamo, in qualche modo, nel mondo degli altri, e lo facciamo in silenzio, in pieno ascolto. Con i libri riscopriamo, un poco alla volta, la nostra «stanza della quiete», in cui difendersi dal caos odierno, dai velenosi miasmi della quotidianità, dall'isteria senza volto. I testi qui raccolti rappresentano un modo per riflettere non soltanto sulla letteratura e sull'arte, ma anche sulla società e sulla religione. Per comprendere il mondo, diventa sempre più necessario allontanarsi dal frastuono e ricostruire questo luogo di quiete: sia essa una giungla perfettamente ordinata o un intricato labirinto linguistico, siano le dorate geometrie di un'icona o le umide cavità delle catacombe, l'arte e la letteratura possono offrire una possibilità di salvezza.