Quanto ancora può essere attuale un testo della letteratura latina? Non è forse la qualità intrinseca di un classico quella di saper parlare a ogni epoca, veicolando significati universali? La Germania di Tacito è un testo nato per descrivere i barbari che premevano ai confini settentrionali di un Impero ormai in decadenza, per far sì che i Romani imparassero a conoscere le temibili popolazioni che avevano inflitto l'indimenticata sconfitta di Teutoburgo. Ritradotta (male, a dire di Gramsci) da Filippo Tommaso Marinetti, l'opera di Tacito è stata strumentalizzata dal nazismo, che la considerava manifesto della purezza germanica. L'introduzione contestualizza lo scritto tacitiano nel periodo storico in cui è stato composto e presenta le principali interpretazioni dell'opera nel Novecento. La nuova traduzione (con testo a fronte) è arricchita da note esplicative e da suggerimenti etimologici: il tutto per una lettura su più livelli di approfondimento, ciascuno godibile e in grado di arricchire il lettore.