Un Prezzolini caustico, feroce e disincantato scrisse nel 1921 queste riflessioni che si rivelano oggi di drammatica attualità. Cento aforismi che coprono lo spazio di tutti i vizi e le virtù italiane, l'indulgenza ironica di cui troppi si sono fatti portavoce. Dalla distinzione effettuata nel primo pensiero, "I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi", Prezzolini affronta, sempre in pochissime parole, i temi della giustizia, del governo, della famiglia, delle leggi, dell'ideale, del guadagno. Con un saggio biografico sull'autore.