In tempi bui gli intellettuali sono messi alla porta, ma non cessano di essere necessari. Sono la finestra sull'altro e sull'oltre, senza fumosi misticismi. Sono la parola che si fa discorso e rifugge dalla chiacchiera, dallo slogan, dall'ammiccamento. Sanno resistere alla rete della civiltà di massa senza rinunciare alla comunicazione. Sono la voce che sa della memoria, si tuffa nel presente e apre al futuro.