L'insidia odierna non è più costituita dal battagliero uso alternativo del diritto e dal rozzo egualitarismo che lo animava, né dall'uso improprio ed esclusivo dell'analisi economica del diritto attraversata, del resto, da un ampio ripensamento critico, quanto, all'opposto, dall'appagarsi di un formalismo disincantato, fondato su una legalità "senza aggettivi", dovuta all'impotenza del giurista, imbevuto di pensiero debole e di aristocratica indifferenza per i contenuti. Oggi come ieri s'impone una forte assunzione di responsabilità, nella consapevolezza che il valore della persona umana, centrale nel sistema ordinamentale, incide sulla nozione di ordine pubblico, sui limiti e sulla funzione dell'autonomia negoziale, sull'interpretazione degli atti che ne sono manifestazione, sull'individuazione dei confini dell'illecito e del suo fondamento; insomma, incide sull'intero assetto dei "rapporti civili".