Un libro concepito per essere «un poco pazzo», così nella prefazione Adele Grisendi, vedova di Giampaolo Pansa, prova a spiegare il senso di quest'ultima opera del celebre giornalista: in modo imprevedibile e creativo, infatti, sceglie di affidare a un suo alter ego il compito di raccontare la verità dell'Italia alla deriva a cui sta assistendo a cominciare dal 2020, anno bisestile e maledetto. Tra scenari di fantapolitica e altri molto più tangibili come la crisi economica e politica, Pansa aveva immaginato un Paese abbandonato a sé stesso, tra vecchi usati come prime vittime nelle crisi, l'inosservanza delle leggi da parte dei più, e politici irresponsabili che strepitano slogan privi di senso, molto prima di averlo davvero vissuto e potuto vedere. Pubblicato postumo questo testo acquista ancora più senso dopo gli eventi del recente passato relativi alla pandemia da Coronavirus, la crisi politica e il conseguente crollo del Pil; e tuttavia non è una realtà ineluttabile quella raccontata ma lascia nel lettore accorto la possibilità di uno spiraglio di rinascita, con l'idea che in ogni crisi possa nascondersi qualcosa di inaspettato.