«Non si può costringere una vastità come quella siciliana a restare chiusa in un genere - racconto, romanzo, cronaca geografica o antropologica che sia. La Sicilia ha bisogno di spazi e di tempi diversi. Per questa ragione e per celebrare il mio attaccamento ad essa, ho voluto vagabondare fra tante cose. Stando con un piede nel passato e con l'altro nel presente: le due dimensioni in cui continuamente vivo (...)». Così afferma l'Autore, amico e conoscitore di Sciascia, di Bufalino e altri grandi che sono stati i suoi maestri. In questo libro, che rappresenta una immersione nella sicilianità più autentica e originale, incontriamo personaggi e fatti nei quali la fantasia si intreccia alla storia. La Sicilia è metafora dell'infanzia e la memoria è al centro, senza tema di rimpianto.