Con questo racconto che ci fa penetrare nell'affascinante cultura amerindiana del XVII secolo, Daniel Meurois ci offre una testimonianza che parlerà al cuore di coloro che aspirano a una spiritualità spontanea, aperta e senza tempo. Utilizzando ancora una volta la sua naturale capacità di indagare la Memoria del Tempo - l'Akasha - ci invita a seguirlo lungo l'eccezionale percorso di un "uomo-medicina" - in altri termini uno sciamano - della regione dei Grandi Laghi canadesi, in un'epoca in cui i missionari cristiani facevano di tutto per imporvi la loro fede. Quest'opera, unica nel suo genere, si colloca nel punto d'incontro di due culture ritenute inconciliabili, e inoltre riferisce esperienze trascendenti nel cuore di una natura ancora vergine e immersioni fusionali nella Coscienza animale. Lotte fratricide, saccheggi, epidemie e deportazioni vi si alternano con la ricerca di visioni, rituali di riconnessione con gli Antenati e folgoranti aperture di coscienza che costituiscono un insegnamento che nutre l'anima. Commovente e coinvolgente, questo racconto in forma di affresco acquisisce quindi l'intensità di un'autentica iniziazione proposta all'insieme della nostra società che ha un gran bisogno di ritrovare il Sacro della Vita. Vero inno alla Madre Terra ma anche al rispetto di tutte le culture, Lo Sciamano e il Cristo ci indica infine con assoluta chiarezza il cammino salvifico di un ritorno alle origini. In un'epoca come la nostra che sta soltanto iniziando a prendere coscienza dei suoi errori e della necessità di riscoprire una sacralità fondamentale senza dogmi né frontiere, questo libro - in presa diretta con il nostro presente - è un reale invito a raddrizzarsi, a vivere la meraviglia e poi ad amare.