Nonostante gli interessi filosofici abbiano occupato, nella vita intellettuale di Alessandro Manzoni, un posto di rilievo costante, raramente la critica ha riconosciuto al suo pensiero il taglio e l'originalità di una riflessione autonoma. Eppure nei suoi scritti l'autore dei Promessi sposi si confronta con le teorie più influenti del suo tempo e indaga con acume critico la storia della filosofia e la natura del piacere, l'origine della morale e l'evoluzione delle forme letterarie. Attraverso una selezione di questi scritti filosofici, il presente volume intende mettere in luce la rilevanza e l'originalità del pensiero manzoniano, rintracciandole nel tentativo di realizzare una convergenza tra la necessità della storia, considerata nel dramma del suo farsi, e la libertà dell'essere umano che agisce e pensa nella storia. Questo tentativo costituisce l'autentica cifra dello scrittore lombardo e spiega come in lui abbiano potuto coesistere il grande pensatore e il sublime poeta.