Il volume è il frutto di un viaggio nella memoria "rossa" di una città simbolo, Livorno, e di un suo rione, San Marco Pontino, nella convinzione che la dimensione locale costituisca un passaggio fondamentale per ricostruire l'universo del comunismo italiano nel suo rapporto con la società. Di questo rione si ripercorrono, a partire dalle giornate del maggio 1849 contro gli austriaci, le tante forme di ribellismo che si intrecciano prima con le tradizioni repubblicane e anarchiche, poi con quelle socialiste e, infine, comuniste. Ribellismo e sovversivismo popolare, come un fiume carsico, continuano a vivere durante il fascismo e su di essi attecchisce il radicamento comunista. Inoltre, si racconta il ruolo di partecipazione e di socialità svolto nell'immediato secondo dopoguerra dalle due sezioni, Pontino e San Marco, l'esperienza del teatro di massa di Valentino Orsini e dei fratelli Taviani, l'invenzione della Coppa Barontini e, infine, gli anni Settanta con l'incontro tra la nuova gene- razione militante degli studenti e il circolo della FGCI e la sezione comunista San Marco Pontino.