La tragedia della nave Utopia, relegata in un orizzonte lontano da noi ormai 130 anni, viene rigenerata e riportata a nuova vita tanto da farcela percepire attuale, così attuale e così presente da farci credere, man mano che le pagine scorrono e s'inseguono sull'onda del pathos e dell'interesse che coinvolgono il lettore, di essere anche noi a bordo, accanto alle centinaia di speranzosi emigranti che s'apprestano ad affrontare le sconosciute acque dell'oceano atlantico, con destinazione New York. Il naufragio dell'Utopia, tuttavia, non è solo una disgrazia dalle proporzioni immani - la più grande tragedia dell'emigrazione italiana di tutti i tempi - ma si offre come la scena conclusiva di una rappresentazione la cui trama è scritta anche attraverso i risvolti sociali ed economici che hanno coinvolto il nostro paese nei decenni successivi all'unità.