Nel 1929 Albert Londres pubblicò su «Le Petit Parisien» ventisette reportage che documentavano la condizione degli ebrei d'Europa. Il quadro che emerge dalla sua ricognizione e dalle sue interviste è impressionante: rabbini e bottegai, studiosi e mendicanti condividono la stessa sorte di miseria e di oppressione. La fame è un problema quotidiano e non c'è paese o città in cui non siano esposti a violenze e vessazioni di ogni genere, talvolta a opera delle autorità locali, ma spesso espressione di un antisemitismo radicato in tutti gli strati della popolazione. In questo contesto, in alcuni nasce il sogno di una terra promessa, in cui la libertà e una sorta di socialismo umanitario pongano finalmente fine alle millenarie sofferenze di un intero popolo. Ma i primi, timidi tentativi di insediamento in Palestina non sono ben visti dalle autorità inglesi e, soprattutto, suscitano la forte opposizione della popolazione araba locale. Ecco in nuce tutti i drammatici problemi dell'oggi, già allora nutriti da un feroce e irrazionale sentimento di odio etnico e religioso. I reportage di Albert Londres, a distanza di quasi cento anni dalla prima pubblicazione, si rivelano dunque una lettura essenziale per interpretare correttamente il presente.