"Cercate in questo libro cose semplici e modeste: il racconto di tre viaggi in Sicilia", nei primi anni Cinquanta, "e delle cose di laggiù come possono cadere sotto l'occhio aperto di un viaggiatore senza pregiudizi", ci suggeriva l'autore. La forza delle pagine di Carlo Levi è concentrata in un'unica parola: amore. Come scrive Vincenzo Consolo nella sua Prefazione, "l'amore per tutto quanto è umano, acutamente umano, vale a dire debole e doloroso, vale a dire nobile. Da qui quella sua straordinaria capacità di guardare, leggere e capire la realtà, capacità di leggere la realtà contadina meridionale, di comunicare con essa. Da questo suo amore poi, l'ironia e l'invettiva contro il disumano, contro i responsabili dei mali, e la risolutezza nel ristabilire il senso della verità e della giustizia".