Un breve trattato di filosofia politica in cui Giacomo Leopardi offre una profonda riflessione sul tema e sul concetto di nazione. Scritto fra la primavera e l'estate del 1824, in un'epoca segnata da profondi cambiamenti economici e sociali, in questo saggio Leopardi analizza le peculiarità degli Italiani comparandole con il carattere, la mentalità e la moralità degli abitanti dagli altri Paesi europei. Ne esce un ritratto spietato secondo cui "Le classi superiori d'Italia sono le più ciniche di tutte le loro pari nelle altre nazioni. Il popolaccio italiano il più cinico dei popolacci". Una società caratterizzata da un esasperato individualismo che, per il grande letterato marchigiano, bloccherebbe ogni possibilità di progresso. Un'opera, ancora oggi, di sorprendente attualità.