Come ha scritto Carlo Vecce, queste pagine di Leonardo sono una «inesauribile miniera di notizie fantastiche e meravigliose sospese tra scienza e magia, e di considerazioni morali sull'uomo e sul suo rapporto con la natura». Nel primo dei tre quadernetti che compongono il Manoscritto H, Leonardo si dilunga in quello che potremmo definire uno studio di psicologia comparata tra umani ed altri animali, reali o immaginari, presi a simboli morali o limitandosi a una descrizione di carattere morfologico. Sono compilazioni in gran parte attinte dalla "Naturalis historia" di Plinio il vecchio (77-78 dopo Cristo) e rielaborate, scrive ancora Vecce, «con un originale metodo di scrittura che procede simultaneamente con la condensazione delle immagini e la riduzione in una prosa scorciata simile a quella delle favole brevi» dell'altrettanto amato Esopo. Conclude il libro la riproposta del prezioso saggio ottocentesco di Gerolamo Calvi sul Manoscritto H, ormai introvabile. Introduzione di Giovanni Giovannetti.