Due racconti che danno voce alle privazioni, alle fatiche, al rischio della vita stessa durante l'arduo cammino che, attraverso la guerra, le armi per liberare il Paese, il lavoro per la successiva ricostruzione, ha portato alle conquiste della nostra società attuale. La difficile e incerta giovinezza di Mauro Marafetti, vent'anni, è descritta nella sua tribolata campagna di Russia durante la Seconda guerra mondiale. Tornato a casa per le ferite riportate a ridosso dell'8 settembre 1943, entra subito nelle file della Resistenza ligure-apuana, diventando comandante di distaccamento di una formazione del battaglione Picelli/Matteotti. Romano Barbieri, nel secondo racconto, fa parte della generazione successiva. Nato nel 1940, vive l'infanzia e la prima adolescenza tra la miseria e il duro lavoro contadino. La sua famiglia numerosa, in contratto di mezzadria, tira avanti con polenta e minestrone. Finite le elementari, cerca subito un'occupazione, e da lì inizierà il suo riscatto. Provato dalla tragedia, durante i lavori per la diga svizzera di Mattmark, s'impegnerà in una sequenza di mestieri per confermarsi come camionista.