Si firmava il "Samaritano", curava una rubrica sul Carlino Sera chiamata "Terza classe". Vi trovavano spazio soprattutto i messaggi delle donne, piccole e grandi confessioni di femmine di ogni età. Confidenze, palpiti d'amore, dubbi, ansie, contenuti delicati, a volte scabrosi. È passato quasi un secolo dalla apparizione di questo pseudonimo, la rubrica vide la luce nell'agosto del 1923. Leggere oggi questo volume è come confrontare il tempo che viviamo a un'età sempre viva, a tracce evidenti di un passato ancora sensibile, consumato dagli anni, ma non ancora svanito del tutto. Leggere dei "dolci peccati delle belle bolognesi" è stato come dare una linea ai pensieri mettendoli in piega con i bigodini di una altrettanto dolce nostalgia. Nacque così una lista di tipologie di donne bolognesi: dalle ineffabbili alle enigmatiche, dalle ardenti alle disperate. Minerva ripropone questo volume in anastatica, a dimostrazione di come i vizi rimangano sempre gli stessi, agli inizi del '900 come oggi alla luce del caso del sito di incontri "Ashley Madison".