Nel 1953 Aldous Huxley sperimentò gli effetti della mescalina, una droga ben nota agli indiani del Messico. In uno stato di allucinazione, lo scrittore arriva a vedere una nuova essenza delle cose, in un mondo in cui le categorie di spazio e di tempo non predominano più e nel quale tutto ciò che gli accade è scisso da ogni sensazione utilitaristica. «Ciò che noialtri vediamo solo sotto l'influenza della mescalina - sostiene -, l'artista è congenitamente attrezzato a vedere sempre»: la natura dell'uomo e delle cose gli appare infatti sotto una luce nuova, arricchita di elementi altrimenti inconoscibili. Huxley descrive le sue visioni invitando il lettore a liberarsi dai condizionamenti culturali per aprirsi alle infinite frontiere della creatività.