All'efficientismo frenetico e alle sollecitazioni consumistiche della società industriale, che allontanano dalla riflessione e dall'analisi interiore, Hesse oppone la sua "arte dell'ozio". Un'arte di matrice orientale, cara in particolare agli artisti, che proprio nelle pause creative trovano gli stimoli per un nuovo fervore, ma che Hesse considera essenziale per chiunque voglia impedire alla razionalità di prendere il sopravvento sulla spontaneità. La contemplazione, l'autocritica, lo sviluppo della propria individualità sono i temi dominanti dei testi qui raccolti per la prima volta in volume e disposti in ordine cronologico di scrittura (se inediti) o di pubblicazione su quotidiani e riviste. Ricordi, riflessioni, memorie, brevi racconti in gran parte autobiografici nei quali la prosa di Hesse, che affiora spontanea e naturale persino laddove il contesto si fa più complesso, crea momenti di grande suggestione.